venerdì 4 febbraio 2022

Covid, ecco quante persone sono salvate dai vaccini

di Roberto Buzzetti* Una domanda che si sente spesso ripetere è “quanto sono utili i vaccini anti Covid-19?” La risposta che viene normalmente data è in termini di efficacia (riduzione relativa del rischio, o in parole povere, “sconto”). Ad esempio un’efficacia del 90% è da intendersi come il fatto che, a fronte di 100 casi, ogni “n” di non vaccinati, sugli stessi “n” di vaccinati avremo 10 casi. Si è qui provato a riformulare la domanda in un altro modo; ci si è chiesti quanti casi di malattia, di ricovero, di decesso si osserverebbero in totale assenza di vaccino? Per formulare una risposta si sono utilizzati i dati forniti dal Bollettino dell'Istituto Superiore di Sanità del 19 gennaio 2022, con gli eventi (nuovi casi diagnosticati, ricoveri, decessi) avvenuti negli ultimi 30 giorni (dal 3 dicembre 2021 al 2 gennaio 2022), in quattro diverse classi di età. La popolazione (denominatori) è riferita a metà periodo (per i casi di ospedalizzazione e di morte sono indicati gli intervalli temporali nei quali era stata posta la diagnosi di Covid-19). Nella classe di età da 12 a 39 anni tra i non vaccinati si sono verificati 11 decessi su 2.498.210 persone; nella classe di età da 40 a 59 anni tra i non vaccinati si sono verificati 141 decessi su 2.417.183 persone; nella classe di età da 60 a 79 anni tra i non vaccinati si sono verificati 739 decessi su 1.080.476 persone; nella classe di età 80 anni e oltre tra i non vaccinati si sono verificati 883 decessi su 198.565 persone. Se nessuno fosse mai stato vaccinato, ci si sarebbe dovuti aspettare: nella classe di età da 12 a 39 anni 77 deceduti; nella classe di età da 40 a 59 anni 1.075 deceduti; nella classe di età da 60 a 79 anni 9.282 deceduti; nella classe di età 80 anni e oltre 20.342 deceduti e quindi in totale 30.776 decessi, cioè 27.034 in più rispetto ai 3.742 osservati. Queste stime devono considerarsi come orientative e andrebbero raffinate tenendo conto di tutti i fattori che possono interferire, quali il genere (maschi o femmine), la regione di residenza, la presenza di co-morbidità, la pregressa infezione e altro in modo da rendere perfettamente confrontabili i gruppi tra loro. Augurandosi che in un breve futuro possano essere condotti degli studi più puntuali per validare questa ipotesi, si ritiene comunque che l'ordine di grandezza delle cifre calcolate non dovrebbe di molto modificarsi dimostrando così inequivocabilmente l'importanza del vaccino per risparmiare decine di migliaia di vite umane. Comunque, i dati ci confermano in modo inequivocabile che rispetto a un anno fa la letalità è passata dal 34,2 per mille al 4,7 per mille, cioè è diminuita di 7,2 volte. Speriamo che queste evidenze convincano anche gli ultimi riottosi a chiedere di essere vaccinati e ciò permetterà che sia risparmiato a molti di loro un decesso del tutto evitabile. * Epidemiologo clinico (stralcio di un articolo più ampio)

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